[Speciale Vietnam] Le porte del Paradiso esistono e si trovano a pochi passi da Dong Hoi!

[Speciale Vietnam] Le porte del Paradiso esistono e si trovano a pochi passi da Dong Hoi!

Nel Parco Nazionale di Phong Nha Kebang nel 2005 un signore del posto ha scoperto la Hang Thiên Đường, la Grotta del Paradiso.

La grotta del Paradiso

 

Il Parco Nazionale di Phong Nha-Ke Bang

Il parco nazionale di Phong Nha-Ke Bang, iscritto nella lista del patrimonio mondiale UNESCO nel 2003, si estende per 85.754 ettari e confina con la Riserva Naturale Hin Namno nella Repubblica Democratica Popolare del Laos. Il paesaggio del parco, formato da altopiani calcarei e foreste tropicali, presenta una grande diversità geologica ed è dimora dell’area carsica più antica d’Asia. I 104 km di grotte e fiumi sotterranei sono in continua evoluzione dal periodo paleozoico (circa 400 milioni di anni fa), rendendo il Parco uno degli ecosistemi carsici calcarei più affascinanti al mondo.

 

Un contadino in una risaia vicino a Phong Nha

 

La fitta giungla che caratterizza il Parco di Phong Nha

 

La grotta del Paradiso: Hang Thiên Đường.

La grotta è situata a 60 km a nord-ovest della città di Dớng Hới e si trova ad un’altitudine di 200 metri sul livello del mare, vicino al ramo ovest dell’autostrada Ho Chi Minh, nel comune di Son Trach, distretto di Bố Trạch, provincia di Quảng Bình in Vietnam.

La grotta è stata scoperta da un uomo del posto nel 2005 ed i suoi primi 5 km sono stati esplorati dagli esploratori della British Cave Research Association nello stesso anno. La grotta si sviluppa in lunghezza per 31 km risultando pertanto più lunga della Grotta di Phong Nha, che fino al 2005 era considerata la grotta più lunga in questo parco nazionale. L’altezza può raggiungere i 72 metri e la larghezza i 150 m. Le formazioni di calcare della grotta sono oltremodo spettacolari, tanto che gli speleologi britannici colpiti dalle bellissime e spettacolari stalattiti e stalagmiti all’interno della grotta, la battezzarono con il nome Thiên Đường Cave, appunto “Grotta del Paradiso”.

 

La parete superiore della grotta del Paradiso

 

Un deposito di minerale calcareo (speleotema) nella grotta Thiên Đường

 

Saliamo in sella ad un plasticoso “Attila” (modello di motorino automatico Made in Taiwan della SYM) e fuggiamo dalla città di Dong Hoi diretti verso la verde campagna della regione di Quảng Bình tra piantagioni di guava e banane. Ci lasciamo la grotta di Phong Nha alle spalle e dopo circa 50 minuti ecco che arriviamo a destinazione.

La strada che precede la grotta è lambita dal magnifico fiume Sông Côn e si capisce che si è appena messo piede in una riserva naturale: il paesaggio si tinge di un verde intenso ed il canto degli uccelli si fa sempre più vigoroso.

Arrivati a destinazione parcheggiamo “Attila” e ci incamminiamo verso l’ingresso della caverna, una piacevole percorso di due chilometri circodati da maestosi compagni alberi tra cui il Burretiodendron hsienmu (un albero appartenente alla famiglia delle Malvaceae, Streblus asper (conosciuto come spinarella o albero spazzolino per il suo utilizzo nell’igiene orale), Vitex trifolia Agnus-castus (dal verbo latino vieo=legare, in passato i suoi rami venivano utilizzati in passato nella fabbricazione di canestri) e Lagerstroemia Calyculata (per la presenza di caliculi, brattee poste immediatamente al di sotto del calice).

Un magnifico Burretiodendron hsienmu

 

Superato l’ultimo tratto di scalini piuttosto ripido ecco che arriviamo alle porte del paradiso. Scendiamo piano piano il primo ripido tratto in discesa nella grotta e mi accorgo che le persone che incrocio, che stanno risalendo, sono parecchio affannate nonostante la giovane età. Si scende di circa 50 metri di dislivello ed incomincia una passerella in legno che permette di ammirare le spettacolari stalattiti e stalagmiti formatesi nel tempo. Uno spettacolo illuminato in maniera appropriata che lascia ammaliati, a bocca aperta, un susseguirsi di opere d’arte di madre natura. Un paradiso sotterraneo che non mi aspettavo, messo piede nella grotta si è immediatamente trasportati in un’altra dimensione. Lascio che siano le immagini a parlare e per descrivere meglio l’esperienza vi regalo una poesia, sempre il modo migliore per comunicare ciò che si sente, nel cuore.

Le impressionanti stalattiti della grotta del paradiso
Io nella grotta ammalitato

 

Profondo si fa il respiro,

Di verde si colora il paesaggio,

Le montagne son cupole,

Costellazioni del reticolo acquatico

 

Fiumi sotterranei e caverne da sogno,

Svegliarmi più non voglio.

Vi è chiaro il messaggio,

Mi immergo in un’altra dimensione,

 

Dove non arriva il Sole,

Soffia il vento tutto è fermo ma qualcosa si muove,

Opere d’arte modellate dal tempo,

Allargano la mia visione.

 

L’occhio della giungla mi chiama,

Riaccende una luce nel cuore,

Un silenzio che richiama lune nuove,

Mi ha trovato e radioso si muove.

 

Ascolto consigliato del giorno: Goodness – Emancipator

  Nell’aria un profumo di Cipresso Dorato Vietnamita (Xanthocyparis vietnamensis)