
15 Feb [Speciale Vietnam] Panduranga, alla scoperta del popolo Champa!
Il viaggio intreno da Hue a Phan Rang è stato provante. Trascorrere quindici ore seduto su un sedile reclinabile in un vagone non molto silenzioso è stato davvero un’esperienza che ha messo alla prova il fisico. Arrivati alla stazione di Panduranga ad accoglierci ci sono Chu e Mailly. Chu è un ingegnere informatico Vietnamita originario di Hoi An laureatosi all’università di Torino. Dai primi scambi capisco chi ho di fronte, il suo vocabolario e la dialettica mi sorprendono positivamente: ragazzi parla molto meglio di moltissimi Italiani che conosco! È appassionato di cucina e considera l’Italia la sua seconda casa, ha un aneddoto per ogni situazione che ci si presenta dinnanzi ed uno spiccato senso dell’umorismo, entriamo subito in sintonia.
Il templio Po Klong Garai
Mailly non è assolutamente da meno, anzi, è una donna meravigliosa, poetessa, scrittrice e ricercatrice della minoranza etnica Champa in Vietnam. Si occupa attivamente della divulgazione e tutela del patrimonio culturale, artistico e culinario della sua gente ed ha un cuore grande grande, lo si percepisce, a battito. Compagna di Chu anche lei è appassionata di cucina ed assieme a Hoi An sono soliti tenere una serata gastronimica Champa. Penso proprio che non potevano capitarci guide locali migliori di loro!
Dopo una tappa cibo necessaria in un ristorante locale eccoci de vuelta diretti a Po Klong Garai, un complesso religioso Champa costruito dal re Jaya Sinhavarman III in onore del leggendario re Po Klaung Garai, che regnò dal 1151 al 1205. La storia dei Champa ha inizio nella preistoria, con la migrazione degli antenati dei Champa verso il continente Sudest Asiatico, andando a fondare un regno “Indianizzato” marittimo con base la zona centrale del Vietnam, nei primi secoli prima di Cristo, culminando con il momento in cui le vestigia del regno non vennero annesse ed assorbite dal Vietnam nel 1832, proprio da Minh Mang, di cui abbiamo visitato ad Huế la tomba.
Torre di Po Klong Garai
Mailly ci spiega che la società Champa è una società matriarcale. La caratteristica tipica del matriarcato è che i bambini portano il cognome della madre. Quando si tratta di lavorare la ceramica sono sempre le donne ad eseguire i passaggi più importanti, spetta loro infatti la modellatura dell’argilla, mentre gli uomini sono coinvolti nell’impastatura e nella cottura. Sono quindi le donne Champa a svolgere il ruolo principale in questo mestiere tradizionale. Tuttavia anche gli uomini Champa rivestono ruoli importanti, sebbene le mogli siano capi famiglia, ai mariti spetta il diritto di prendere le decisioni comunitarie. Il capo di un clan è un maschio, non una femmina.
Terminata la visita del sito storico ci dirigiamo in visita alla Torre del re Champa Po Rome, che regnò dal 1627 al 1651. Egli riuscì a portare la pace tra la popolazione Champa riuscendo a sottomettere sia le fazioni indù che quelle musulmane, è per questo che il popolo dedicò lui un templio. Questa è una delle più grandi torri del popolo Champa e anche l’ultima del Regno Champa. Aspetto interessante della torre è che non è stata costruita per adorare alcun dio nella cultura di Champa, ma per il re Po Rome, considerato un dio, e le sue regine. Ogni anno veniamo qui a celebrare dei riti in ricordo di Po Rome ci spiega Mailly.
Il templio di Po Rome
Rispetto alle altre torri Champa, il design della Torre di Po Rome è meno delicato e stravagante in termini di decorazione. La torre e le sue decorazioni sono per lo più realizzate con mattoni. Ha 4 piani, tra cui un piano principale e tre piani sul tetto. All’interno della torre si trova la statua di 1,2 m del re di Po Rome, ed accanto una statua a mezzo corpo della regina Po Bia Sancan. Fuori dalla torre si trovano la statua della regina Sucih e la tomba del re Po Rome e delle sue mogli.
Argilla e ceramiche
I Champa hanno la straordinaria abilità di trovare pozzi di argilla con grande facilità. Chu e Mailly ci portano in un villaggio Champa dove ci mostrano un pozzo e quindi in un negozio dove una signora mette in pratica l’arte della lavorazione dell’argilla, realizzando in un paio di minuti un meraviglioso vaso decorato di terracotta. Ultima tappa di giornata è la visita al mercato ittico di Phan Rang, pittoresco, crudo e ricco di sorprese ad ogni angolo, come d’altronde la maggior parte dei mercati in Vietnam!
Lavoratrice d’argilla Champa
Acquistiamo un calamaro da una simpaticissima signora e lo portiamo in un ristorante del centro dove c’e lo cucinano al momento fritto in pastella di riso, in un banh xeo. Davvero incredibile come cosa, qui tutto è possibile quando si parla di cibo, basta essere rispettosi, domandare gentilmente ed ogni tua richiesta diverrà realtà. Mi viene in mente la Lucia, Lerici, la volontà di condivisione che unisce. Diamo la buonanotte a Chu e Mailly ed arriviamo all’Homestay Aries dove ci accoglie la gentilissima Thien. Ci vediamo domani Panduranga!
Ascolto consigliato del giorno: Late Night People – The Mauskovic Dance Band
Nell’aria un profumo di Petricore (pioggia sulla terra asciutta)