Il Nord del Vietnam in moto

Il Nord del Vietnam in moto

Il nord del Vietnam in 460 chilometri di paesaggi mozzafiato, popoli accoglienti e grappa di riso

 

Transitiamo da Hanoi, ancora ammaliati dalla regione di Phong Nha (ecco il link all’articolo se ve lo siete perso), giusto in tempo per mangiare in uno dei miei ristoranti Indiani preferiti della capitale, il Foodshop 45 e convinto Daniel, un carissimo amico Catalano, ad unirsi a noi, la mattina dopo partiamo diretti ad Ha Giang, città capitale dell’omonima regione nel nord del Vietnam, con un caratteristico e direttissimo sleeping bus che in sei ore ci porta a destinazione.

Il viaggio non è stato sicuramente dei più comodi e per rispettare gli orari l’autista ha superato sé stesso e qualche limite di velocità. Dopotutto grazie a lui siamo riusciti ad arrivare in tempo all’ostello con cui ero rimasto d’accordo dove abbiamo noleggiato i due scooter semi automatici che ci hanno condotto alla prima tappa montana di viaggio. Il villaggio degli Dao Indaco Nặm Đăm è parte di un progetto di sviluppo di turismo sostenibile che avevo già visitato tre anni fa con alcuni amici durante il Capodanno Vietnamita. Gli abitanti vivono in caratteristiche case con muri di argilla, indossano dei caratteristici abiti cuciti a mano e sono tutti abili contadini, oltre ad essere ottimi albergatori. Il villaggio ha infatti usufruito di diversi progetti di sviluppo di turismo responsabile e comunitario ed ora il turismo riesce a portare qualche soldo in più alla popolazione.

Paesaggio del Nord Vietnam

Altopiano di Ha Giang

Prima tappa: Quan Ba

Arriviamo alla homestay Ly Dat che ci ospita intorno alle 20 dopo due ore e mezza di strada. Ci accoglie la padrona di casa che ci serve un’abbondante cena tipica, con verdure saltate in padella, del bamboo, carne di maiale e ci invita a brindare con lei con della grappa di riso per il nostro arrivo. Nel nord del Vietnam la grappa di riso è l’immancabile ingrediente di ogni cena presso abitazioni locali, un modo spiritoso di famigliarizzare con gli abitanti e gustare questa bevanda fatta in casa. Ci risvegliamo tra i verdi e rigogliosi orti del villaggio e prima di rimetterci in sella verso Dong Van facciamo tappa alla Spa Dao, gestita dalla cooperativa Namdacoop, un centro di benessere tipico di questa popolazione che è solita fare bagni caldi con erbe di montagna per purificare mente e corpo.

Erano due anni che aspettavo questo momento giungesse di nuovo. Quarantacinque minuti di relax e immersione, con il tempo di fare quattro chiacchiere con Dani che non vedo da qualche mese.

Donna Dao nel nord del Vietnam in abiti tradizionali

Donna Dao in abiti tradizionali

 

L’altipiano di Ha Giang emoziona sempre

La regione di Ha Giang è situata al confine con la Cina ed è una di quelle con i paesaggi più impressionanti ed affascinanti del Vietnam, il magico nord. Risaie terrazzate, campi in fiore e l’impressionante altopiano roccioso di Dong Van dove gli abitanti locali riescono in maniera esemplare a coltivare nonostante il fondo estremamente roccioso che caratterizza l’area. Un esempio stupendo di adattamento e collaborazione tra uomo ed ecosistema in cui si ritrovano assieme a coesistere in armonia.

Saliamo in sella al motorino e guadagniamo quota fino a raggiungere i 1400 slm di Dong Van. Il percorso è una commistione di risaie e pinete, coltura autoctona della zona, che regala emozioni. In quest’area del Vietnam vivono in pacificamente 16 minoranze etniche, rendendo la regione non solo una delle più incantevoli dal punto di vista paesaggistico ma anche da quello antropologico culturale.

Trascorriamo la seconda notte in un albergo piuttosto lussurioso per i nostri standard, soprattutto arrivando da un soggiorno in homestay vicino a Quan Ba. Più si sale e più la temperatura si fa rigida, il primo impatto con la cittadina di sesantamila abitanti di Dong Van arrivando in scooter diciamo che mette i brividi. Il tempo di sistemarci in hotel ed usciamo a fare due passi, la destinazione è molto frequentata da backpackers ma anche da turisti Vietnamiti che affollano i ristorantini del centro.

La strada tra Yen Minh e Dong Van nel Vietnam Settentrionale

La strada tra Yen Minh e Dong Van

 

A Dong Van

Giriamo, giriamo e optiamo infine per un locale dove il proprietario e la proprietaria ci accolgono con il sorriso, questo tendenzialmente si è rivelato essere una delle modalità di selezione dei luoghi in cui cenare più vincente. La cucina è all’aperto nonostante il fresco e gli ingredienti, ben in vista, fanno ben sperare, infatti il Pho Ga (zuppa di noodles con il pollo) si rivela essere delizioso. Tanto delizioso che ordiniamo anche un bun dau (un piatto con noodles, tofu e carne da inzuppare in una salsa che può essere o di pesce o di gamberi).

Terminata la cena andiamo per una passeggiata digestiva nelle strade di Dong Van e poi ci buttiamo sotto le coperte, è tempo di scaldare i cuori ed i corpi. L’indomani ancora indolenziti andiamo a fare un giro al mercato locale che nel weekend si colora ed unisce persone che da tutti i paesini delle valli scendono in città per mangiare, ritrovarsi e fare compere per la settimana. Tra tutte le etnie presenti in questo angolo del magico nord del Vietnam spiccano i hmong, indossano sciarpe multicolori e si riconoscono facilmente. Ci sono banchetti dove è possibile acquistare i vestiti tradizionali, banchetti che vendono frutta e verdura, peperoncini sotto sale ed un’infinità di chioschetti che vendono noodles, zuppe e carne. Acquistiamo una sciarpa e dei guanti per affrontare il freddo ed il ritorno verso Ha Giang. Ripartiamo diretti al villaggio di Phương Độ, ospiti di una famiglia Tay.

Un villaggio nel Nord del Vietnam vicino ad Ha Giang

Villaggio Phương Độ

 

Un esempio di vita comunitaria nel Nord del Vietnam

Arriviamo stremati alla homestay e ad accoglierci è il giovane Cay, della minoranza etnica Tay, che ci invita ad accomodarci nella sala comune. Dopo sei ore in sella al nostro fidato motorino arriviamo a destinazione, il villaggio è un harem di tranquillità ed il laghetto di carpe che domina l’ingresso contribuisce con il suo gorgoglio a rilassare i corpi stanchi. Per cena con Daniel, Alice ed il padrone di casa si siede anche un simpatico autista Vietnamita che ci chiede da dove arriviamo. Cantiamo qualche canzone per ringraziare dell’ospitalità e dopo il solito giro di vino di riso andiamo a sdraiarci sui comodi e rigidi materassi della homestay.

L’indomani con Daniel andiamo a fare una passeggiata per riprendere contatto con quei muscoli del corpo che non coinvolgevamo da diversi giorni. Saliamo fino in vetta al paese e godiamo di un panorama mozzafiato, tra le risaie sottostanti, i tetti di palma ed i cappelli a cono che puntellano il villaggio, Phương Độ è sul serio un posto da non mancare se si visita Ha Giang. Scesi di nuovo a valle notiamo che a pochi passi dalla nostra homestay si è radunata tutta la compagine maschile del villaggio a montare il tetto di una nuova dimora. Ebbene sì, quando nel villaggio viene costruita una nuova abitazione partecipa tutta la comunità, un vero esempio magistrale di collaborazione. Le donne si occupano di intrecciare tra loro le foglie di palma e gli uomini le sistemano e fissano al tetto della casa. Una pratica assai comune e caratteristica nel magico nord del Vietnam.

Donne nel Vietnam Settentrionale intrecciano foglie di palma

Donne intrecciano foglie di palma

 

Costruzione tetto Vietnam del Nord

Uomini al termine costruzione tetto

 

Permacultura, ieri, oggi, sempre

Rientriamo alla homestay ed ecco che la troupe di una televisione locale Vietnamita mi chiede se possono farmi qualche domanda su quello che penso del posto, della homestay dove alloggiamo e della vita comunitaria di campagna. Debbo dire che molto volentieri mi sono esposto dicendo la mia ed elogiando questa forma di mutuo aiuto e sostegno che riescono a mettere in atto in molto villaggi di campagna in Vietnam, senza l’altro, non siamo nulla in fondo.

La pace che si respira in questo villaggio di duemila anime non è palpabile ma ti entra nello spirito, siamo qui da due giorni ma rimarrei volentieri un mese intero. L’agricoltura costituisce la principale fonte di sostentamento per i locali e l’abilità con cui collaborano e coesistono all’interno di questo ecosistema è evidente agli occhi, ma non solo. Un equilibrio di vita tra uomo, animali e natura che fa sì che questo remoto e pacifico villaggio del Nord del Vietnam, possa costituire un bell’esempio di permacultura, un sistema di design per insediamenti umani eco-sostenibili. L’aria è frizzante questa sera, la luna splende nel cielo e domani il nostro viaggio continua e ci porta ad Hoang Su Phi, altro distretto rurale situato nel magico nord a due ore da Ha Giang.

Signora Tay Vietnam Settentrionale

Signora Tay con un bufalo